Storia criminale del genere umano. Storia mondiale dell'omicidio, del terrorismo e della rapina a mano armata by Colin Wilson

autore:Colin Wilson [Wilson, Colin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, World, Social Science, Violence in Society
ISBN: 9788854110434
Google: LCKrLQAACAAJ
editore: Newton Compton
pubblicato: 2008-06-14T22:00:00+00:00

Durante gli ultimi anni della sua vita, Martin Lutero ebbe modo di dubitare seriamente della rivoluzione cui aveva dato vita: non perché si fosse pentito della scissione dai cattolici (il suo odio per il papato rasentava la paranoia), ma per gli spargimenti di sangue che aveva ormai già provocato. Nel luglio del 1523, due monaci agostiniani vennero messi al rogo a Bruxelles, le prime vittime della riforma. Problemi su larga scala si stavano preparando a Zurigo, dove le idee protestanti di un giovane pastore svizzero, Ulrich Zwingli, erano già riuscite a conquistare l’appoggio del consiglio comunale. Zwingli - arrivato ai propri ragionamenti in maniera quasi indipendente da Lutero - era molto meno emotivo del riformatore tedesco. Alcuni dei suoi seguaci trovavano che fosse fin troppo ragionevole, troppo incline a trovare un compromesso con le autorità, e si coalizzarono in un movimento comunistico secondo il quale l’uomo andava battezzato una seconda volta: di qui il loro nome, anabattisti. Per qualche strana ragione, questi anabattisti suscitarono una rabbia e un odio del tutto sproporzionati, rispetto alla loro effettiva pericolosità. Persino lo storico americano John Lothrop Motley, nello scrivere The Rise of the Dutch Republic (L’ascesa della repubblica olandese), verso la metà del XIX secolo, perse la pazienza parlando di loro: «I loro leader, da annoverarsi fra le più depravate di tutte le creature umane, si distinguevano per licenziosità, blasfemia e crudeltà, tanto quanto i loro seguaci per abbietta superstizione. Ad occhi ortodossi, lo spirito malvagio scatenato da Lutero sembrava aver posseduto di un branco dì porci…» (Everyman edition, vol. 1, p. 79). In realtà gli anabattisti non facevano che accettare il Nuovo Testamento come guida letterale della loro esistenza: per molti versi somigliavano agli eretici catari di due secoli prima. Un “secondo battesimo” di massa, che ebbe luogo fuori Zurigo nel 1525, indusse il consiglio comunale a bandirli dalla città e a infliggere la condanna a morte a chiunque fosse stato catturato. Dopodiché, gli anabattisti furono cacciati di città in città. Thomas Müntzer, uno dei leader della rivolta dei contadini, era anabattista. Dopo che la rivolta fu sedata, gli anabattisti continuarono a cercare una città dove poter mettere in atto i loro princìpi. Nel 1532 conquistarono Münster, in Vestfalia, e, come afferma Motley, «confiscarono proprietà, saccheggiarono chiese, violarono le donne, uccisero gli uomini che si rifiutavano di unirsi a loro, e… praticarono ogni sorta di inverecondie…». Il loro profeta, John Boccold, noto come Giovanni di Leyda, predicava la poligamia ed egli stesso ebbe ben quattordici mogli. Nel 1535, il vescovo di Münster assediò la città, che resistette finché i suoi abitanti non furono costretti a praticare il cannibalismo, per poi arrendersi. Allora il vescovo infierì sui capi anabattisti con orribili torture, rinchiudendone alcuni in gabbie appese al campanile della chiesa. Ad Amsterdam una folla eterogenea di uomini e donne, che correvano nudi per le strade sostenendo di rappresentare “la nuda verità”, fu sterminata.

A Bruxelles, nel 1535, fu emanato un editto imperiale riguardante la «condanna a morte di tutti gli eretici». E così, quando mancavano ancora dieci anni alla sua morte, Lutero vide iniziare il massacro.

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